Quando il recupero crediti diventa stalking?

Chiamate in tutte le ore della giornata, valanga di sms e minacce telefoniche: quando il recupero crediti diventa stalking? Nonostante il recupero di un credito sia un diritto riconosciuto e tutelato dalla legge, nei casi più gravi e in presenza di determinati comportamenti può tramutarsi in un reato perseguibile penalmente.

Le condotte delittuose che portano l’azione di recupero crediti a trasformarsi in reato sono molte e ci sono aziende che operando in modo non etico si avvalgono quotidianamente di queste pratiche (dei rischi ad affidarsi a queste società ne abbiamo parlato QUI).

Per la legge si configura il reato di atti persecutori o stalking quando chiunque con condotte ripetute nel tempo, minaccia o molesta taluno in modo da:
1. Provocargli un grave stato di ansia o paura;
2. Suscitare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona legata da relazione affettiva;
3. Costringe la vittima a modificare le proprie abitudini di vita;

Numerose chiamate ogni giorno senza limiti orari a prescindere dal tono, l’invio massivo e continuo di fax ed e-mail sono tutte azioni che possono portare alla configurazione de questa fattispecie che la legge punisce con la reclusione minima di sei mesi e massima di cinque anni.
Lo stato di grave ansia o paura (punto 1) può essere anche provocato dalle visite domiciliari dell’esattore. Questo non essendo un pubblico ufficiale, né un ufficiale giudiziario, non può in nessun modo introdursi in casa senza il consenso del debitore.
Allo stesso modo anche l’affissione degli avvisi di mora nell’androne del condominio o sulla porta di casa costituisce una grave violazione della privacy. In aggiunta è fatto assoluto divieto per l’esattore contattare persone estranee al debito e vicine al debitore come colleghi, parenti o amici.

In Italia un buon aiuto per capire quando il recupero crediti diventa stalking ci viene fornito dall’UNIREC (Unione Nazionale Imprese a Tutela del Credito), ovvero l’associazione di categoria delle imprese che forniscono, tra gli altri servizi, il recupero del credito.
Tra i suoi scopi c’è quello di garantire un approccio etico, trasparente e professionale nello svolgimento di questo lavoro. Per raggiungere tale fine ha predisposto un documento ufficiale, il Codice di Condotta per i Processi di Gestione e Tutela del Credito (raggiungibile cliccando qui) che predispone le regole a cui le società di recupero devono scrupolosamente attenersi, queste sono alcune delle prassi che sono tenute a rispettare:

Art 7. Contatti Telefonici
(2.a) Nell’arco della medesima giornata, salvo diversi accordi, può svolgersi al massimo un colloquio effettivo col debitore a seguito di attività outbound;
(2.b) nell’arco della medesima settimana, salvo diversi accordi, possono svolgersi al massimo tre colloqui effettivi col debitore a seguito di attività outbound.
3. Gli incaricati del Professionista, salvo diversi accordi con il Debitore/Consumatore, anche in relazione a particolari esigenze manifestate esplicitamente da quest’ultimo, non possono effettuare contatti telefonici durante le festività nazionali ed in orari diversi dai seguenti: 8.30-21.00 dal lunedì al venerdì; 8.30-15.00 il sabato;
Il codice di condotta continua poi stabilendo con l’Art.8 le regole per i contatti epistolari e digitali, con l’articolo 9 invece prevede le disposizioni per le visite domiciliari.

Per tutelarsi nel caso in cui il recupero crediti diventi stalking si possono intraprendere diverse strade. Prima di agire per le più costose vie legali è sempre consigliabile effettuare un tentativo attraverso l’apertura di un reclamo (anche tramite PEC) nei confronti della società per la quale lavora l’esattore. Se questo dovesse risultare inutile allora si può valutare di segnalare il tutto all’UNIREC, se anche questa via non giunge ad alcun risultato allora non resta che rivolgersi ad un avvocato.

Noi di Hexa siamo molto severi circa il rispetto delle normative imposte e già dal momento dell’assunzione pretendiamo che i nostri operatori siano ben consapevoli dei limiti che non vanno per nessun motivo superati. Dedichiamo tempo e risorse alla formazione che ogni esattore deve affrontare prima di poter gestire autonomamente una pratica. Ogni segnalazione riguardante l’operato di un nostro dipendente viene attentamente esaminata per verificare l’eventuale presenza d’irregolarità e ci auguriamo che questo valga anche per altre società come la nostra.

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