A tu per tu con Giuseppe Acacia

A tu per tu con Acacia Giuseppe

Oggi siamo a A tu per tu con Giuseppe Acacia, cliente storico di Hexa dall’ormai lontano 2015.
Per gli amanti del settore la sua società non ha bisogno di presentazioni: Acacia Giuseppe srl nasce dalla prosecuzione della attività della ditta Medio Evo Snc (di cui utilizza il marchio di produzione per gli articoli creati nei propri laboratori artigiani) presente sul mercato del souvenir dal 1971.
Negli anni dalla produzione di artigianato artistico si è deciso di integrare l’offerta con la produzione di merchandising su licenza per quanto riguarda il mondo del fantasy (in particolare la licenza per i prodotti de Il Signore degli Anelli) e la commercializzazione di articoli ufficiali ispirati alle saghe cinematografiche medioevali e fantasy (in particolare Harry Potter e Il Trono di Spade).
Dallo scorso anno, la società ha saputo riorganizzarsi durante l’emergenza Covid-19, una parte dei laboratori di produzione infatti è stato indirizzato alla produzione di mascherine per la collettività prima e mascherine chirurgiche lavabile marcate CE.

Cominciamo l’intervista:

1. Grazie ancora Giuseppe per essere qui con noi oggi, cominciamo! Questa pandemia ha aperto una crisi che non ha risparmiato neanche le aziende ben strutturate come la vostra, prevedete un periodo in cui sarà più difficile ottenere i pagamenti dovuti? 

Si parla sempre di come questa crisi abbia impattato violentemente sul comparto turistico, facendo riferimento alle strutture ricettive, ristoranti e ai trasporti. C’è invece tutta una categoria commerciale direttamente legata al turismo che sta vivendo sul filo del rasoio. Sono gli innumerevoli negozi di souvenir, prodotti tipici e simili che popolano le città italiane.
Le chiusure, i blocchi alla circolazione regionale e comunale ha fatto si che la stragrande maggioranza della saracinesche siano state abbassate. La stessa difficoltà la stanno vivendo i grandi Parchi Divertimenti che con orgoglio possiamo annoverare tra i nostri clienti.
La nostra realtà che dal 1971 produce articoli artigianali e commercializza articoli di souvenir e non solo, vive momenti apprensione per questo stato di difficoltà del suo mercato italiano di riferimento. Al momento la clientela storica e consolidata non presenta criticità anomale dal punto di vista della solvibilità. Indubbiamente temiamo che il perdurare della situazione possa avere ripercussioni negative.

2. Vista l’attuale situazione la fiducia ne vostri clienti ha subito dei cali?

Come detto prima, abbiamo una clientela per la maggior parte consolidata nel tempo. Il rapporto di fiducia che si è costruito negli anni con loro è solido. Purtroppo però lo stato di continua incertezza economica che perdura, provoca delle apprensioni anche in noi da questo punto di vista.

3. Avete predisposto delle misure per venire incontro alle esigenze dei vostri clienti che hanno difficoltà a rispettare le scadenze?

Al momento non ci è capitato nulla di anomalo rispetto al classico “rischio di impresa” che accompagna da sempre il destino dei possessori di partita IVA. Cerchiamo di venire incontro alla nostra clientela, magari sostituendo delle merce particolarmente “votata al turismo” con prodotti che possano invece essere maggiormente destinati ad un utente finale “stanziale” così da dar modo loro di continuare a vendere, rivolgendosi agli abitanti delle città che ospitano gli esercizi commerciali.
Abbiamo infatti differenziato un ramo della nostra struttura con la produzione di mascherine certificate CE. Questo sono accattivanti dal punto di vista della decorazione estetica e si differenziano da quelle classiche, acquistabili in farmacia per intenderci. Al momento sulla dilazione dei pagamenti abbiamo avuto delle richieste di allungamento che sono state concesse, ma nulla di significativo.

4. Come vede il futuro?

Il futuro deve essere visto in maniera positiva sempre, è nella natura stessa dell’imprenditore cercare di vedere sempre positivo. Certo è che viviamo in questo stato di incertezza di cui non si intravede una fine ben definita. Il sostegno pubblico alle categorie commerciali che finora è stato per lo più latitante desta un po’ di preoccupazione. Preoccupazione che si estende dal nostro personale a tutte le attività commerciali che fanno capo a noi.
L’Italia vede una fetta fondamentale del suo PIL poggiare sul turismo e questo stato di cose a ridosso della bella stagione non depongono a favore del più roseo ottimismo.

5. Visto il prolungarsi dello stato di emergenza, quali rischi incombono?

Pur non avendo notato momentaneamente un significativo ed anomalo peggioramento dello stato dei pagamenti, non vuol dire che esso non sia presente. Il rischio va a braccetto con il far impresa. E devo dire che abbiamo trovato con Hexa una partnership fruttuosa dal punto di vista del recupero del crediti, come dall’analisi dei rischi su una nuova fornitura. Lo scopo di ogni impresa è allargare la sua clientela e la presenza sul territorio. E per farlo oggi con la maggior tranquillità possibile passa necessariamente da un attento esame della rischiosità di chi non si conosce.

Non ci resta che ringraziare Acacia Giuseppe per averci dedicato parte del suo tempo. Ci salutiamo con l’augurio generale che questa situazione possa terminare presto lasciando spazio ad una ripresa tanto attesa

Lunedì 15 marzo 2021
A cura di: Nicolò Procacci